Grazie

Il Silk Road Race è un "charity rally", ovvero lo scopo finale dei 9000 chilometri di strada e deserto è quello di portare a Dushanbe un contributo di perlomeno mille euro per contribuire ai progetti che il Cesvi porta avanti nel Tajikistan. Anche l'auto, alla fine del percorso, verrà venduta all'asta e il ricavato donato all'organizzazione. Noi della Gengis Khar non possiamo fare altro che ringraziare tutti gli amici e le associazioni che ci hanno aiutato a raccogliere la somma.



E ancora grazie alle amiche e agli amici Giusy, Alessandra, Clax, Anna, Enrico, Raghi, Marzia, Tiz, Ciro, Angela e il bar The Sun di San Vittore Olona.
Un grazie di cuore anche al signor Germano e a Mauro che, quando hanno saputo dove volevamo andare e perché, ci hanno regalato rispettivamente l'auto e il portapacchi che inizialmente avevano messo in vendita!
Grazie anche agli amici di Noborders Magazine - noto sito che parla di viaggi "da matti", proprio come quelli che piacciono a noi - che hanno contribuito sia a raccogliere i fondi per il Cesvi che a mettercene di propri. Che dire? Per ringraziarli spediremo a loro e solo a loro tutti ma proprio tutti i nostri reportage dal viaggio (e sono cavoli loro...)


Un viaggio per ricordare Piero
Infine consentiteci una dedica speciale. Il nostro viaggio sulla via della Seta è dedicato idealmente a Piero, un nostro amico scomparso recentemente. Lo abbiamo conosciuto sul cammino di Santiago de Campostela. Avremmo dovuto fare insieme la Transiberiana ma il destino ci ha detto di no. Se ancora fosse con noi, ne siamo sicuri, sarebbe già a bordo della Gengis Khar a scherzare e a darci coraggio. Per ricordarlo, sua moglie Santina, più di ogni altro, ci ha aiutato a realizzare il nostro sogno di arrivare con un'auto a Dushanbe. Un grazie anche a lei. Un grazie di tutto cuore.